Cupello ha un piccolo grande tesoro al suo interno: la Chiesa della Natività Santissima, con il suo campanile e una storia interessante da raccontare.
Il primo impianto della chiesa è antecedente al XVI secolo. Anticamente consisteva in una cappella dedicata al santo patrono, San Rocco, sorta nella piazza detta “dell’Olmo” per la presenza di un grande albero. Il portale è in pietra scolpita, opera di maestri molisani del XVIII secolo , e unico elemento architettonico di rilievo nel contesto di un prospetto altrimenti molto semplice, intonacato di bianco e con chiusura arcuata. L’edificio sacro consiste in una navata unica, voltata a botte, con ricche decorazioni in stucco.
Sul lato destro si apre una cappella dedicata a San Rocco, di cui si conserva una pregevole scultura lignea policroma. Di particolare interesse sono l’antico battistero e il campanile. Il campanile è una robusta fabbrica in laterizio faccia vista, sviluppata su tre livelli e con partizioni orizzontali e verticali in risalto; ha pianta quadrata e un elegante coronamento in ferro battuto. Fu restaurato nel 1830 da Giacomo Tornese. Oggi mostra ancora i segni dei bombardamenti del 1943. Non è possibile visitarlo se non in occasione di alcune specifiche ricorrenze, come ad esempio le Giornate FAI di Primavera o d'Autunno; giunti alla sommità si possono ammirare da vicino le campane e il meccanismo che ne permette il movimento, godendo al contempo di un panorama unico sulle colline e sul mare.
I primi abitanti di Cupello, per la loro pratica religiosa, avevano lungo la via per Vasto un’antica chiesetta dedicato alla Madonna del Ponte. Appartenevano alla circoscrizione parrocchiale di Monteodorisio e i contatti col parroco non potevano che essere rari e formali. Ma costituitasi l’università di Villa Cupello, questa decise di procurarsi un Sacerdote in loco ricompensandolo con un modesto assegno del Comune e con offerte da parte del popolo. Si fecero così i primi passi con l’assistenza ora di un Sacerdote e ora di un altro finchè, nel 1734, non fu riconosciuta come parrocchia. Avuto un parroco proprio e stabile si sentirono più uniti per formare una comunità della fede, ma anche più protetti e guidati. Il parroco infatti era Padre e Pastore, segno di unione a Cristo e di comunione con la chiesa universale.
La Natività di Maria, la prima Cristiana o “la cristiana numero uno”, fu il titolo e il segno della loro nascita come famiglia parrocchiale. E la loro crescita nella fede dovette essere fervorosa e se dopo soli 58 anni (nel 1792) avevano già provveduto a costruire già un’altra chiesa più ampia e centrale, dedicata a San Rocco, acclamato Protettore, dove trasferirono la sede della parrocchia. La comunità diventava adulta mediante l’istruzione religiosa e la pratica sacramentale.
Nel 1834, 1° centenario, posero la prima pietra del maestoso campanile e cominciarono a costruire l’abside nel quale, poi, si situò la Confraternita di Maria SS. del Rosario costituita dal Mons. Arcivescovo del 1895, e molti Cupellesi vi si iscrissero come confraterni e consorelle.
In seguito la chiesa venne raffinata nella sua architettura e dotata di strutture per la Santa Messa come l’organo, l’impianto elettrico alle campane, una nuova statua di Sant’ Antonio, e atre piccole accortezze. Ma c’è un sogno rimasto in sospeso, cioè quello di realizzare un altro braccio con una nuova cappella per completare la croce latina. Nel luglio del 1949 fu fatto un preventivo per realizzarlo con una spesa di lire 2.107.050. Ma la partenza del parroco fece abbandonare quest’iniziativa. Ce la farà la comunità di Cupello a realizzare questo antico sogno?