È stata una cerimonia semplice e ristretta ma carica di significato quella che si è svolta martedì 19 luglio, a partire dalle ore 19, presso l’Atrio del Palazzo Comunale di Cupello.
Protagoniste due “realtà” del Paese, le associazioni FolleMenti e La Ruralità, che, unitamente all’Amministrazione Comunale, al mondo della Scuola e alla Comunità, hanno simbolicamente omaggiato i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone nonché tutte le vittime di mafia, nel giorno in cui, nel 1992, ci fu l’attentato di Via D’Amelio. Una commemorazione, quella di ieri, che si pone in diretta continuità con l’evento tenutosi il 23 maggio, in questo anno in cui ricorre il trentesimo Anniversario delle stragi di mafia.
“In questo giorno in cui, in diversi paesi dell’Italia, molti sono gli eventi che propongono riflessioni sul tema della legalità e sul significato nascosto della mafia, Cupello non voleva essere da meno.” - ha esordito l’Assessore alle Politiche Sociali Giuliana Chioli che ha aperto la commemorazione - “E lo fa dando spazio a due realtà cupellesi, le Associazioni La Ruralità e FolleMenti, che oggi vogliono omaggiare la Comunità con due doni dal forte significato.”.
“Oggi ricorre un evento importante e non bisogna mai dimenticare figure come quelle dei due giudici Falcone e Borsellino. Bisogna tramandare la storia e la verità emersa grazie a loro e farlo attraverso i bambini credo sia un atto di giustizia per un futuro migliore. Ringrazio i bambini e sono curioso di vedere la loro opera.”: ha affermato poi l’Assessore alle Attività produttive e ai Lavori pubblici Oreste Di Francesco che, ringraziando anche l’Associazione La Ruralità ha sottolineato l’impegno dell’Amministrazione Comunale nella piantumazione (a settembre) e cura della pianta della Legalità donata, un ulivo trentennale che, maestoso, è stato posizionato per l’occasione e temporaneamente nell’atrio di Palazzo Marchione.
“Una pianta forte, sempreverde, gentile, simbolica” come l’ha definita Concetta Di Stefano, esperta dell’Associazione La Ruralità, intervenuta in rappresentanza del Presidente Giuseppe Di Francesco. Ripercorrendo la storia e la propria esperienza di avvocato, ha sottolineato che “Parlare di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino tocca il cuore e la mente, e ispira.” e quanto l’associazione sia orgogliosa di tale consegna. “Ricordare oggi dà onore all'Amministrazione e a tutta la cittadinanza e tutto ciò deve da esempio per le future generazioni.”: ha poi aggiunto, precisando anche che “Non basta il ricordo delle ricorrenze. La memoria vuole continuità, si misura nel costruire ogni giorno la giustizia. Falcone e Borsellino sono morti perché noi annaffiassimo la loro memoria. Ci sarà sempre un pensiero rivolto a loro.”.
“Ogni volta che andremo a innaffiare la pianta e a prendercene cura, faremo qualcosa di buono.”: le fa eco la Chioli prima di introdurre e presentare il secondo dono, un’opera pittorica a più mani realizzata dai bambini frequentanti l’Associazione cupellese FolleMenti, un magnifico “lavoro di squadra”, quel lavoro di squadra con cui si può sconfiggere anche la mafia.
Viviana D’Agostino, socia dell’Associazione - purtroppo non presente per motivi di salute - che ha seguito e curato le varie fasi di lavoro che hanno portato alla realizzazione dell’opera, ha affidato alla voce della collega e amica, nonché Presidente dell’Associazione, Marilena Claudio, un comune pensiero di ringraziamento, seguito dalla spiegazione del principio ispiratore del tutto: “Innanzitutto vogliamo ringraziare l’Assessore alle Politiche Sociali Giuliana Chioli per averci coinvolto in questa importante iniziativa a cui i nostri bambini hanno risposto molto positivamente e il risultato è quest’opera pittorica a più mani. Prima di procedere alla realizzazione vera e propria abbiamo cercato di spiegare ai bambini cosa è la mafia e abbiamo ascoltato le loro opinioni a riguardo. Chi ne aveva già sentito parlare ha detto la sua, ve ne cito una “La Mafia sono i signori che vanno ai negozi e chiedono i soldi”. Abbiamo parlato di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, dopodiché abbiamo iniziato a pensare a cosa creare. Dato che c’era la voglia di realizzare un murales ma la cosa non era praticamente fattibile, insieme abbiamo cercato una soluzione alternativa così abbiamo deciso di comporlo noi. È nata l’opera astratta di un muro dove ogni bambino ha dipinto una tela che va a comporre il tutto. Questa idea di comporre richiama al fatto che l’unione fa la forza anche contro la mafia: ognuno di noi può contribuire con una piccola parte così unendo tutti i pezzettini, il tutto può diventare una grande cosa.”.
E così, uno a uno, Nicolò, Alide, Sveva, Luisa, Giulia Nicole, Noemi, Stefano, Giorgia, Irene, orgogliosi e fieri del lavoro svolto, hanno appeso i propri pezzettini-tele personalmente realizzate. A “chiudere il cerchio”, simbolicamente, sono state chiamate la vicepreside Alessandra Travaglini e la referente di plesso della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Monteodorisio Antonella Di Fabio ad appendere le tele che hanno dato forma finale al muro astratto che verrà posizionato proprio nei locali della Scuola.
“Vi ringraziamo per il continuo coinvolgimento e per il rapporto saldo che si è creato. Quest’opera darà di sicuro un valore aggiunto al nostro Istituto. Insieme troveremo un luogo adatto alla sua esposizione, in modo che tutti possano fruirne.”: ha affermato la Travaglini, accompagnando i ringraziamenti con una metafora attraverso cui ha assimilato la mafia alla mano “cattiva” contro cui bisogna sempre far vincere la mano “buona”, quella con cui possiamo e dobbiamo sempre fare del bene.
Ai ringraziamenti della Vicepreside si aggiungono quelli dell’Insegnate Di Fabio: “Mi piace molto questa idea del “finto murales” e speriamo di collocarlo in uno spazio che merita e che gli dia la giusta visibilità oltre che per l'estetica anche per l’importanza del tema trattato”.