Fiom: si profila ennesimo restyling del Ducato per lo stabilimento Stellantis di Atessa

Intervento del sindacato dei metalmeccanici dopo audizione di Elkann in Parlamento

Alessio Di Florio
22/03/2025
Attualità
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L'audizione di John Elkann mercoledì scorso presso le “Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato” continua a suscitare interesse e reazioni anche in Abruzzo per il futuro dello stabilimento Stellantis Europe, l'ex Sevel, principale polo dell'automotive nel centro sud Italia e colonna della storia d'Abruzzo  segnandone il destino da generazioni.

«Dopo l'audizione del Presidente di Stellantis, non abbiamo riscontrato alcuna novità rispetto a quanto già emerso nell'ultimo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Elkann non ha parlato di volumi produttivi e, per quanto riguarda i nuovi modelli, le date di lancio sono previste a partire dal 2026 - ha dichiarato Alfredo Fegatelli, segretario generale FIOM Abruzzo e Molise - rispetto all'obiettivo del milione di auto da produrre annunciato dal Governo, sembriamo essere ancora molto lontani dal raggiungimento di tale traguardo».

«Per lo stabilimento di Atessa sembra profilarsi un ennesimo restyling del Ducato, mentre persistono le problematiche legate alla concorrenza dello stabilimento polacco di Gliwice e alla situazione di oltre 700 lavoratori in cassa integrazione - sottolinea Fegatelli - infine, un dato non trascurabile è l'assenza di un nuovo amministratore delegato, il che lascia ancora incerte le future strategie industriali del gruppo». «Per fare un confronto, Nissan ha sostituito il proprio in poche settimane - ha sottolineato il segretario della FIOM - è evidente che un gruppo che sta affrontando difficoltà commerciali non può rimanere fermo, ma il nuovo CEO avrà sicuramente una sua strategia, che potrebbe anche ridefinire alcune delle operazioni attualmente in corso».

«L'accordo tra IVECO e Stellantis per la commercializzazione e la produzione di veicoli commerciali leggeri elettrici rappresenta sicuramente un passo importante. Tuttavia, va precisato che la sua applicazione è prevista solo a metà del 2026 - la riflessione del dirigente sindacale - ancora una volta, Stellantis continua a rimandare le proprie mosse: anche per il cosiddetto "nuovo furgone" se ne riparlerà solo nel 2027». «Se da un lato l'accordo potrebbe favorire la commercializzazione del furgone prodotto, dall'altro è necessario considerare tutte le difficoltà che lavoratrici e lavoratori stanno affrontando sia nella ex Sevel che nell'indotto per questo il nostro atteggiamento rimane prudente: da una parte vediamo Stellantis arrancare nel mercato, dall'altra manca un piano industriale concreto che garantisca prospettive reali per il futuro».

«Agli ottimisti di facciata consigliamo prudenza, per evitare situazioni come quella di agosto, quando si parlava di nuove assunzioni – basandosi su interpretazioni errate di notizie giornalistiche – salvo poi ritrovarsi con i lavoratori in cassa integrazione» ammonisce Fegatelli alla luce dell'accordo tra Stellantis e Iveco. «Mentre si assiste ad alcune reazioni entusiastiche da parte della politica e di altri attori su dichiarazioni aziendali, è bene ricordare che la ex Sevel è ancora in Cassa Integrazione, probabilmente destinata a proseguire fino all'esaurimento delle 52 settimane previste. Inoltre, all'interno dello stabilimento permangono criticità, come i problemi della nuova verniciatura che impediscono di raggiungere i numeri produttivi sperati - dichiara il dirigente della Fiom - a ciò si aggiungono le difficoltà legate alla produzione in Messico e un'organizzazione del lavoro non ottimale: ad esempio, nella lastratura una linea viene smantellata per poi essere ripristinata dopo qualche tempo. Anche le condizioni di lavoro peggiorano, con i lavoratori costretti a compensare le inefficienze di un'automazione non all'avanguardia, come accade nell'area di montaggio, dove devono prelevare direttamente i componenti dai cassoni».

 

 

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