Davanti a questa ennesima tragedia che ha coinvolto i lavoratori della Sabino Esplodenti dopo quella del dicembre 2020, dopo i tanti esposti e osservazioni da noi depositati e al di là di tutte le indagini che disporrà la Magistratura e delle relative eventuali responsabilità che dovessero emergere, ci viene spontaneo intanto riproporre quelle domande che in questi anni avevamo - inutilmente - posto agli enti che dovrebbero valutare e controllare il corretto funzionamento degli impianti a rischio di incidente rilevante.
In primis, al Comitato Valutazione di Impatto Ambientale regionale che con una decisione a nostro avviso sconcertante ritenne nel 2021 - per un impianto dove c'erano appena stati tre morti e con un indagine in corso per scorretta gestione dei rifiuti - di escluderlo dalla più approfondita procedura di Valutazione di Impatto Ambientale fermandosi al mero screening preliminare.
Tutto ciò nonostante precise e puntuali osservazioni della S.O.A. - che meriterebbero oggi una lettura approfondita - e una nota della stessa Provincia di Chieti in cui testualmente si affermava che "non emerge un'indagine di qualità ambientale che evidenzi la compatibilità dell'attività con lo stato del suolo, sottosuolo e acque sotterranee."
La SOA, oltre a presentare foto aeree inequivocabili sui cambiamenti avvenuti negli anni nell'azienda senza che venisse attuata per tempo la V.I.A. (tanto da richiedere, ad avviso dell'associazione, di trattare la questione come una V.I.A. "in sanatoria" e postuma, con le relative sanzioni), ricordava al Comitato tutti gli obblighi sulla direttiva Seveso proprio sugli incidenti rilevanti, che per legge devono essere assolutamente integrati nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Al punto 3 delle osservazioni l'associazione scriveva testualmente "3)Piano Emergenza Esterno (D.lgs.105/2015) Il documento non viene citato. Esiste?"
Al punto 10 scriveva "Coordinamento con la Direttiva Seveso ter. Ricordiamo che il D.lgs.105/2015 prevede uno strettissimo coordinamento tra le attività istruttorie/autorizzatorie/di monitoraggio e quelle di V.I.A. con continuo interscambio di informazioni. In tal senso, dalla documentazione depositata non si evince in quali delle forme previste della legge sia stato attuato nel concreto questo coordinamento, anche ai fini della partecipazione del pubblico e della trasparenza (principi cardine anche del D.lgs.105/2015). Ad esempio, sarebbe utile ai fini delle osservazioni e delle valutazioni poter consultare i verbali del CTR, dei sopralluoghi, delle esercitazioni ecc.
Valutazioni e domande rimaste senza puntuale risposta e che oggi riproponiamo.
Tra l'altro nei tre esposti sull'incidente del 2020 avevamo già sollevato quelle che a noi apparivano come evidenti incongruenze proprio sulle questioni attinenti la V.I.A. emerse fino ad allora. Non sappiamo come e se sono state approfondite in sede di indagini da parte della Procura di Vasto
Alla Prefettura di Chieti e al Comune di Casalbordino vorremmo chiedere qualche notizia sul Piano di Emergenza Esterno, documento centrale nella gestione dei rischi in caso di incidente. E' talmente importante che deve essere predisposto dalla Prefettura di Chieti con la partecipazione obbligatoria dei cittadini e aggiornato ogni tre anni per legge. Ovviamente una volta approvato deve avere massima diffusione. Abbiamo cercato nuovamente sui siti istituzionali di prefettura e comune e sui motori di ricerca senza esito. Non ci sono avvisi sull'avvio del procedimento né ci pare pubblicato. Esiste?
Al CTR che diede l'ok al riavvio dell'impianto dopo l'incidente del 2020, vorremmo chiedere come ha verificato l'attuazione di tutti questi obblighi certo non secondari.
Attendiamo risposte, possibilmente con documenti e link.
Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per quanto avvenuto.