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Operazione Blu Marine, i dettagli dei nuovi sequestri

Al centro dell’indagine attività commerciali ed immobili principalmente a Vasto e San Salvo

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Emergono i dettagli dell’intervento di Guardia di Finanza e Carabinieri che ieri, a dieci mesi dai primi provvedimenti dell’autorità giudiziaria, hanno effettuato nuovi sequestri nell’ambito dell’operazione Blu Marine.

Il “decreto di sequestro di prevenzione emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale Ordinario di L’Aquila  Sezione Specializzata nelle Misure di Prevenzione – rende noto la Guardia di Finanza in un comunicato inviato alla stampa – “in relazione ai beni nella disponibilità del proposto, dei propri familiari o la cui titolarità è stata fittiziamente intestata a terze persone in quanto, sulla base degli accertamenti svolti” è stato disposto in quanto il principale indagato (da considerarsi allo stato attuale presunto innocente, ai sensi della Costituzione Italiana e della legislazione vigente) sarebbe “stato ritenuto soggetto pericoloso” e avrebbe “ha reimpiegato e/o riciclato il profitto delle proprie attività delittuose attraverso i beni dei quali dispone in valore sproporzionato, rispetto alla capacità reddituale effettivamente dichiarata”.

“Gli esiti delle indagini condotte dai militari teatini, appartenenti al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza e al Nucleo investigativo dei Carabinieri, in un distinto procedimento penale pendente presso la D.D.A. di L’Aquila, hanno portato la competente Autorità Giudiziaria a ritenere il proposto gravemente indiziato di essere il promotore e l’organizzatore di un’associazione – riporta la nota della Guardia di Finanza - operante nel territorio provinciale, finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti nonché autore di reati quali estorsione, lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, porto illegale di armi, con l’aggravante del metodo mafioso e nell’ambito del quale è stato già sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere con ordinanza emessa dal G.I.P. di L’Aquila” il gennaio scorso quando scattò il primo blitz nell’ambito dell’operazione denominata “Blu Marine”. A lui sarebbero riconducibili, secondo le risultanze dell’indagine di Carabinieri e Guardia di Finanza “molte attività economiche che le indagini hanno portato a ritenere essere state utilizzate anche quali centrali operative per le riunioni degli associati, spesso intestate a prestanome ma di fatto gestite dallo stesso e che, secondo le contestazioni mosse a suo carico, hanno trovato finanziamento dagli introiti economici provenienti dai suddetti traffici illeciti”.

L’ipotesi degli investigatori è il coinvolgimento di “tutto il nucleo familiare nella gestione delle proprie risorse nonché altri soggetti a lui molto vicini, provvedendo ad attribuire fittiziamente ad essi la titolarità di diverse imprese”. 

Nell’ambito dell’intervento dei militari effettuato ieri mattina il sequestro ha interessato “3 terreni del valore di oltre 40.000 euro, 18 autovetture con valutazione di mercato stimata in circa 140.000 euro, 5 conti correnti, altre disponibilità finanziarie e 9 società, tutte con sedi nel territorio della provincia di Chieti, riferibili alla gestione di quattro bar, un autosalone, un esercizio commerciale per la vendita di frutta e verdura, una sala giochi e due esercenti altri servizi, il cui valore è ancora in via di determinazione”. Sequestri avvenuti a Vasto, San Salvo, nel territorio della provincia e in Germania. 

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