Dopo mesi di dibattito e rinvii il 15 dicembre sono stati firmati atto costitutivo e statuto della nuova Civeta srl. Si chiude dopo decenni quindi la storia del consorzio e si prospetta un possibile altro avvenire per il polo tecnologico per la gestione dei rifiuti a Valle Cena, Cupello. Si è arrivati a queste firme con una rottura tra le amministrazioni rappresentanti dei Comuni-Soci. Hanno aderito Vasto, Cupello, San Salvo, Scerni e l’Unione dei Comuni della Comunità Montana. Esprimendo forti critiche alla stesura finale del nuovo statuto non hanno partecipato all’assemblea del 15 dicembre i rappresentanti di Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina.
La nascita della nuova Civeta srl ha suscitato entusiasmo nei firmatari e dato l’avvio ad un confronto sul futuro della gestione del ciclo integrato di gestione dei rifiuti nel vastese. “Il Civeta ha una missione importante e fondamentale per il nostro territorio: essere protagonista nella gestione e programmazione del ciclo dei rifiuti” ha dichiarato il sindaco di Scerni Daniele Carlucci. “Le emergenze energetiche e dei rifiuti del presente sono temi su cui noi amministratori abbiamo il dovere di decidere” e “il Civeta è beneficiaria di importanti e cospicue risorse economiche già finanziate dal Pnrr e Ministero per avviare un nuovo percorso innovativo di impiantistica” ha sottolineato il primo cittadino di Scerni. “Il futuro del Civeta sarà nelle prossime settimane governato da un nuovo CdA che deve essere lungimirante e capace di cogliere queste nuove sfide - l’esortazione per l’avvenire di Carlucci - la nuova società è un patrimonio di tutti, anche dei sindaci non presenti all'atto di costituzione che possono tornare da subito protagonisti insieme a Vasto, San Salvo, Cupello e Scerni” e i Comuni “sono chiamati responsabilmente a difendere la storia ed il futuro del Civeta risorsa unica del territorio del vastese”.
Sono oltre undicimila gli abitanti dei quattro Comuni – Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina – i cui rappresentanti hanno sollevato forti criticità rispetto allo statuto della nuova società. Una posizione che “invita ad una riflessione più attenta sulle prospettive del territorio con particolare riguardo alla capacità di chi lo amministra” hanno sottolineato i gruppi consiliari di Cupello Risposta Civica e Insieme per Cupello. “non possiamo far a meno di registrare la débâcle manifesta e inquietante che ha portato alla fuoriuscita dal Consorzio di una quantità importante di Comuni” riporta la nota stampa dei due gruppi cupellesi che, sulla posizione espressa da diverse amministrazioni, fanno riferimento ad una spaccatura politica tra esponenti della stessa area politica, il centrodestra. “I limiti di uno statuto malcopiato e denso di contraddizioni sul quale tutta l’opposizione cupellese è intervenuta imponendo migliorie significative, pare non coincidere con la volontà politica di promuovere il Consorzio verso il futuro – dichiarano Risposta Civica e Insieme per Cupello” facendo riferimento ad un “ennesimo fallimento”. Riferendosi, nell’articolata nota inviata alla stampa, anche alla forte discesa della raccolta differenziata a Cupello (esprimendo preoccupazione per la quantità di rifiuti che sarebbe necessario per l’impianto di digestione anaerobica). Ponendo alcuni interrogativi sul futuro del “progetto di finanza” appaltato alla Ladurner: i venti milioni di finanziamento ottenuti per l’impianto di digestione anaerobica come si sposano “con il progetto di finanza appaltato a metà del decennio scorso alla Ladurner e già in fase avanzata di realizzazione? Quale sarà l’impatto ambientale per la nostra già sofferente comunità? Che ruolo avrà il CIVETA? Soprattutto, che ruolo avrà il nostro Comune, forte di questo stanziamento? Quale benefici saranno riversati in favore della nostra comunità?”.