Fondatrice delle Suore Dorotee di Cemmo, madre Annunciata Cocchetti nacque a Rovato il 9 maggio 1800.
All’età di sette anni rimase orfana dei genitori e fu la nonna paterna a prendersi cura di lei, non facendole mancare affetto e cure, educandola ai più onorevoli principi.
Le fecero da guida spirituale, nella crescita umana e cristiana, i sacerdoti della parrocchia, in particolar modo don Luca dei Conti Passi.
A diciassette anni aprì nella sua casa una scuola per le fanciulle povere del paese e a ventidue si diplomò maestra, divenendo la prima insegnante della scuola femminile di Rovato.
In quel periodo ebbe l’occasione di incontrare la Beata Maddalena di Canossa, la quale intuì che la giovane Annunciata era destinata ad un cammino diverso da quello intrapreso e glielo predisse.
Nel 1824 le morì la nonna e lo zio Carlo, tutore degli altri tre fratelli orfani, uomo di affari e di politica, volle che anche Annunciata lo raggiungesse a Milano, dove rimase per sei anni, auspicando per lei l’idea di una sistemazione con un buon matrimonio, cercando di distoglierla dalle sue inclinazioni religiose.
Ma Annunciata non rinunciò alla sua vocazione, ormai sempre più chiara, sin da quando aveva chiesto alla beata Maddalena di Canossa di entrare fra le sue figlie; pertanto, nel 1831, lasciò Milano e andò a Cemmo in Val Camonica dove vi era una scuola aperta dalla nobile Erminia Panzerini, che fin dal 1821, con alcune pie donne, gestiva ispirata dall’operato di Santa Dorotea; tuttavia, l’istituzione, fino a quel momento, non ebbe molto successo.
Annunciata Cocchetti, però, scelse di operare al fianco della Panzerini come maestra, incrementando le iniziative scolastiche e di assistenza alle giovani.
Fu una fedele collaboratrice per dieci anni, obbediente ed attiva verso la direttrice della scuola che amò e stimò, nonostante la profonda diversità di temperamento e mentalità; divenne madre e maestra per tutte le ragazze della valle, desiderose di istruzione e di educazione.
Nel 1842 Erminia Panzerini morì; Annunziata, dunque, si ritenne libera di contemplare a pieno la vita religiosa: si trasferì a Venezia prendendo i voti dalle Suore Dorotee, appena fondate da don Luca Passi; nell’ottobre dello stesso anno ritornò a Cemmo insieme a due religiose, con le quali fondò l’Istituto.
Per quarant’ anni fu l’apostola della Val Camonica, donna di grande spiritualità eccelse per spirito di preghiera, per pietà eucaristica e per il suo desiderio incondizionato di salvare la gioventù.
Pur ispirandosi, anch’essa, a Santa Dorotea, Annunziata impresse al suo Istituto caratteristiche proprie, che gli permisero di distinguersi in tutta Italia.
Morì a ottantadue anni il 23 marzo 1882; è stata beatificata da papa Giovanni Paolo II, il 21 aprile 1991.