Dopo i recenti casi di Palermo e di Caivano che hanno sconvolto tutta l’opinione pubblica, finalmente qualcosa si è mosso e da settembre verranno introdotte, negli istituti scolastici di secondo grado, le lezioni di “educazione alla sessualità” che vedranno impegnati insegnanti, psicologi, magistrati e funzionari della pubblica sicurezza per combattere la violenza di genere in tutte le sue varianti, e ad affermarlo è proprio il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Queste lezioni dovranno prevedere un forte coinvolgimento degli studenti e saranno tenute direttamente dagli studenti secondo il metodo della “peer education” ovvero l’educazione tra pari, e si baseranno su “corsi di formazione specifica sulla parità di genere, il rispetto dell’altro sesso e contrasto ad ogni residuo di machismo e maschilismo”.
È un primo passo, è un primo intervento, ma si può e si deve fare di più, tutti noi abbiamo il dovere umano, morale e sociale e di fare di più.
Per porre fine a questa piaga che sta distruggendo la società, bisogna infatti intervenire in maniera concreta, bisogna combattere contro ogni tipo di violenza, bisogna sensibilizzare giovani e adulti fornendo loro strumenti culturali al fine di educare e di prevenire questi atroci episodi, perché quando parliamo di contrasto è ancora troppo tardi.