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Volontario prezioso e artigiano della Pace

Sabato 26 marzo Papa Francesco ha ricevuto in udienza i volontari della Protezione Civile, presenti anche da Casalbordino e Paglieta

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Viviamo tempi difficili ed incerti, che appaiono di emergenza continua. Tra pochi giorni cadrà l’anniversario del terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila, e sette anni dopo ci fu il sisma nel centro Italia, siamo ancora in pandemia e intanto migliaia di persone stanno giungendo in Italia in fuga dall’Ucraina devastata dalla guerra. Sono solo alcune delle tante che hanno accompagnato la storia recente d’Italia. E ci sono tante necessità, bisogni, incombenze della vita quotidiana di milioni e milioni di italiani. Nel fronteggiare tutto questo e tantissimi altri avvenimenti, a partire da eventi grandi e meno grandi, indispensabile e vitale si stagliano i volontari. Milioni di persone che donano tempo, fatica, dedizione, cuore alla comunità e ad ognuno di noi. 

Queste considerazioni, questa constatazione di quanto vediamo e viviamo ogni giorno intorno a noi, sono state probabilmente tra le ispirazioni del professore universitario e sociologo Marco Revelli in alcuni suoi libri. “Decine, forse centinaia di migliaia di donne e di uomini sono al lavoro, negli interstizi del disordine globale, per riannodare i nodi, ricucire le lacerazioni, elaborare il male” scrisse nel suo libro “La Politica Perduta”, donne e uomini che rappresentano “l'unico embrione, fragile, esposto, di uno spazio pubblico non avvelenato o devastato nella città planetaria”. Civili animati “dal senso di responsabilità” e capaci “di fare fuori dalle logiche del profitto”. Perché guidati non dall’interesse personale materiale ma dalla generosità, dalla dedizione e dall’amore per la comunità in cui vivono e gli altri. Un prezioso impegno che in questi due anni di pandemia e con l’aiuto concreto alle popolazioni che stanno fuggendo dalla guerra in Ucraina è dono quotidiano. Come ha sottolineato il Presidente nazionale FIR CB Patrizio Losi in apertura dell’udienza concessa da Papa Francesco sabato 26 marzo. In cui ha ricevuto ha ricevuto presso l’auditorium Paolo VI, sala Nervi, “circa 1.000 volontari della FIR CB da tutta Italia” come riporta un comunicato stampa della Protezione Civile “Madonna dell’Assunta” di Casalbordino. Presente insieme al gruppo di Protezione Civile di Paglieta, “accompagnati dalla consigliera comunale di Paglieta Maria Laura Rivelino( Coordinatrice della Protezione civile comunale ), assente giustificato il Responsabile P.C. Tommaso Bucciarelli – riporta il comunicato della Protezione Civile casalese - alla cerimonia presenti anche alcuni familiari dei componenti della Protezione Civile”.

Il Papa durante l’omelia ha ribadito sonoramente il suo disprezzo nei confronti di questa guerra definita”vergognosa” e inaccettabile che sta producendo milioni di senza tetto e centinaia di morti innocenti” e “ha definito il ruolo del volontariato, in missione di pace come un modo concreto e fattivo di portare la pace” riporta la Protezione Civile di Casalbordino. “Il volontariato deve rigenerare il tessuto sociale e tenere saldi i principi dello stare insieme, della libertà e della solidarietà” la riflessione condivisa da Bergoglio che ha sottolineato come “tanta gente si è mobilitata per soccorrere i profughi. Gente comune, specialmente nei Paesi confinanti, ma anche qui in Italia, dove sono arrivati e continuano ad arrivare migliaia di ucraini”. In conclusione Papa Francesco ha definito prezioso il contributo dei volontari “un modo concreto, artigianale di costruire la pace” esortando ad “aiutare i profughi ucraini anche quando la memoria della guerra sarà lontana”.

 

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