Partecipa a ValSinello.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Venerdì l’80esimo anniversario dei bombardamenti che sconvolsero Cupello nel ‘43

Corteo e deposizione delle corone presso i monumenti dei caduti. La commemorazione vedrà la partecipazione delle scolaresche di Cupello.

Condividi su:

In occasione dell’80esimo anniversario dei bombardamenti del 1943 e della ricorrenza della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, domani, venerdì 3 novembre 2023, alle ore 10.30, ci sarà il corteo e la deposizione delle corone presso i monumenti dei caduti, con ritrovo e partenza presso il Municipio comunale, a cui parteciperanno le scolaresche di Cupello.

Il 2 e 3 novembre 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, Cupello fu bombardata dagli alleati e pagò a caro prezzo l’odio che ottanta anni fa inondava l’Italia, furono 126 le innocenti ed inermi vittime di quel bombardamento.

Pochi giorni prima del bombardamento, la situazione era questa: Cupello era occupata dalle forze tedesche della XVI^ divisione corazzata che, tentarono di ripararsi a Cupello per sfuggire ai bombardamenti anglo-americani. I cittadini erano costretti a portare viveri alle truppe tedesche sul Trigno, altri a scavare con picconi e pale le trincee nella zona di Fossacesia. Gli alleati erano già sbarcati in Sicilia con l’obiettivo di risalire la penisola e vedevano in Cupello una base logistica con ottimo accesso sulla Statale Adriatica n.16.

Sia il bombardamento del 2 che quello successivo del 3 novembre, si localizzarono su posizioni in precedenza occupate da forze tedesche e segnalate dal ricognitore agenti del servizio informazioni britannico. Al momento dei due pesanti attacchi, però i tedeschi avevano già abbandonato Cupello e fu pertanto colpita solo la popolazione.

Furono due giorni che sconvolsero per sempre la vita dei cupellesi e con essa anche quella delle vittime, delle loro famiglie e delle generazioni a venire.

Il 2 e il 3 novembre sono due date che resteranno per sempre incise nel cuore dei cupellesi e quelle ferite, che ci dimostrano quanto atroce e brutale sia la guerra, non si rimargineranno mai.

Ricordare il 2 e il 3 novembre del ’43 non è solo un dovere morale, ma è soprattutto un impegno civile da tramandare alle future generazioni.  

“Chi non si ricorda del passato è condannato a ripetere gli stessi errori.” 

Condividi su:

Seguici su Facebook