“Imprescindibile presidio di legalità e testimonianza della presenza ed attenzione dello Stato per un territorio che sempre più di frequente, negli ultimi anni, è stato interessato da preoccupanti episodi di infiltrazione della criminalità organizzata”, così la delibera votata nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Casalbordino definisce il Tribunale e la Procura di Vasto. Destinati a chiusura nel settembre prossimo.
“Geografia giudiziaria”, un termine ormai entrato nel dibattito pubblico da diversi. Era il 2014 quando il Decreto legislativo numero 14 del 19 febbraio è entrato in vigore. Nato nell’ambito della spending rewiew del Governo Monti, confermato dal governo Letta fu pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrò in vigore sotto il governo Renzi. In questi anni, partendo dalle esigenze dei territori successive al terremoto del 6 aprile 2009, la chiusura dei cosiddetti “tribunali minori”, tra cui Vasto e Lanciano, appare ormai ineluttabilmente giunta alla sua concretizzazione. In un territorio, sottolinea la delibera del consiglio comunale di Casalbordino, in cui forti sono le infiltrazioni della criminalità organizzata – dalle feroci mafie foggiane ad una storica e consolidata presenza della camorra fino alla più potente al mondo, la ‘ndrangheta – e altrettanto forte è la microcriminalità (che troppo spesso tutto è tranne che micro) autoctona. Ma un tribunale è presidio di giustizia e di presenza delle Istituzioni che va, ovviamente, anche oltre. Esistono documenti italiani ed anche europei che sottolineano e documentano come una giustizia efficiente, celere, realmente giusta sono garanzia per il sistema economico e la società. Sono state addirittura quantificate le perdite economiche, ingentissime, di una amministrazione della giustizia che non garantisce cittadini ed imprese.
Il 7 febbraio l’Ordine degli Avvocati tornerà con una nuova mobilitazione pubblica a chiedere di cancellare il taglio del tribunale e della procura di Vasto. Una mobilitazione che, nelle scorse settimane, ha portato allo “sciopero delle toghe”. Casalbordino, così come hanno deciso altri comuni del circondario tra cui San Salvo, si schiera accanto a questa protesta e torna a chiedere con forza di mantenere il presidio di giustizia vastese.
“Il Comune di Casalbordino condivide la protesta del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Vasto che ha rappresentato il disagio per l’imminente chiusura del presidio giudiziario, prevista per settembre 2022” dichiara il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci. “Il territorio vastese non può permettersi di perdere un presidio giudiziario così importante, rappresentato dalla sede del Tribunale e della Procura di Vasto. La chiusura dei cosiddetti Tribunali Minori abruzzesi, ovvero dei Tribunali di Vasto, Lanciano, Sulmona e Avezzano, rappresenta una grave perdita in termini di sicurezza, in termini economici ed in termini sociali per le nostre comunità locali che chiedono più presenza dello Stato anche attraverso uffici giudiziari efficienti che garantiscano l’amministrazione della giustizia, vicina ai cittadini – sottolinea la Presidente del Consiglio Comunale Alessandra D’Aurizio - Continueremo a batterci, per quanto di nostra competenza, per mantenere il Tribunale e la Procura a Vasto ed esprimiamo piena solidarietà, a nome di tutta la cittadinanza, per le iniziative portate avanti dai parlamentari, dalle associazioni di categoria, dagli enti locali e in particolare dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vasto e dal suo presidente Vittorio Melone”.