Chiazze nere e grigie sparse, avvicinandosi ancora forte l’odore di bruciato, quell’odore acre che entra nei polmoni e colpisce come pugno nello stomaco. Qua e là piccole scorci della natura che appare tra il grigio chiaro e il bianco, quasi un accenno di tundra tra i colori della natura. Ma la coltre bianca e grigia non è neve, non sono soffici fiocchi che baciano la terra. È un bacio della morte, quello del fuoco. Silenzio, spettrale silenzio e nessun colore in questi momenti angoscianti. È cenere, è quel che rimane di parte della vegetazione dopo l’incendio del 20 giugno.
È iniziata la stagione più calda dell’anno, torride le temperature salgono sempre più. E con l’estate tornano anche incivili, barbari e criminali assoluti che bruciano e distruggono. L’anno scorso Casalbordino fu uno dei comuni colpito dagli incendi, in una giornata drammatica di inizio agosto che ha portato la memoria indietro negli anni all’inferno che avvolse tanti luoghi d’Italia e distrusse la pineta sul lido. Lunedì scorso, mentre il giorno inizia a morire e le tenebre ad avvolgere l’aria, in un’ora normalmente dedita al relax dopo una giornata di lavoro (o di divertimento per chi è già in vacanza) le fiamme sono tornate a colpire. L’area è quella oltre la ferrovia dietro il villaggio Poker. Un luogo già colpito in passato da incendi.
Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Vasto e dei volontari della Protezione Civile “Madonna dell’Assunta” di Casalbordino ha permesso in poche ore di domare le fiamme e circoscrivere il disastro. Siamo tornati sul luogo dell’incendio ventiquattr’ore dopo e documentando quel che si è salvato dalle fiamme e le nuove ferite del fuoco. Trovando, in una natura salvata dall’intervento di spegnimento pronto e rapido, quel che si descrive all’inizio di quest’articolo. Nelle foto diffuse già lunedì sera con le prime notizie colpisce la violenza delle fiamme, l’imponenza del fronte di fuoco. E colpisce anche un altro importante dettaglio: a pochissimi passi dai volontari in azione c’è un enorme accumulo di rifiuti. A dimostrazione di quanto, come ha denunciato e documentato nelle scorse settimane ripetutamente il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci, l’inciviltà e la barbarie sono pratica diffusa anche qui come in tanti, troppi angoli di Casalbordino. E quanto il mix tra barbarie e piromani possa essere una bomba esplosiva l’abbiamo visto l’anno scorso nella seconda drammatica domenica di incendi, quando fu violentemente colpito l’ex villaggio SIV a Vasto fino a via salce.
L’abbandono illecito di rifiuti colpisce il territorio di Casalbordino in ogni angolo e non risparmia neanche il lungomare. È stato installato un nuovo sistema di videosorveglianza lungo il litorale per scoraggiare gli incivili e reprimere pesantemente gli autori che venissero individuati. La piaga dell’inciviltà dell’abbandono illecito di rifiuti, denuncia l’assessore al demanio Umberto D’Agostino, è purtroppo sempre più in aumento. Con le nuove telecamere, sottolinea D’Agostino, puntiamo a rafforzare il contrasto e sanzionare chiunque verrà sorpreso in flagranza.