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Trignina, “incontro proficuo” per la messa in sicurezza

Si è tenuto un tavolo tecnico-istituzionale in Prefettura per analizzare situazione e trovare soluzioni

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La sicurezza dei trasporti e delle strade è tema importantissimo per le nostre comunità. Garantisce i collegamenti e permette, soprattutto per le aree interne della provincia, di rimanere collegati con i centri più importanti e luoghi fondamentali per ogni territorio. Strade fondamentali anche nel comprensorio vastese sono responsabilità della Provincia. E ad essa si rivolgono cittadini e amministrazioni comunali per messa in sicurezza e manutenzione. 

Nelle scorse settimane la sindaca di Monteodorisio Catia Di Fabio ha lanciato un appello alla Provincia per chiedere la messa in sicurezza della SP Marrucina “a rischio cedimento”. In queste ore l’attenzione è tornata sulla SS 650 nota come “Trignina”. Strada statale ma con competenze provinciali e dell’Anas. E l’attenzione è stata posta a livello provinciale. Si è riunito in Prefettura, riporta una nota del Presidente della Provincia Francesco Menna, un tavolo tecnico-istituzionale “per affrontare, analizzare e trovare soluzioni nel breve e nel medio-lungo periodo relative alla messa in sicurezza” della Trignina “teatro di ripetuti incidenti alcuni anche mortali”.  Presenti all’incontro, riporta il comunicato, “i sindaci di Castiglione Messer Marino, Celenza sul Trigno, Lentella, Palmoli, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna e Tufillo, i vicesindaci di Dogliola e di San Salvo, il Responsabile della Viabilità della Regione Abruzzo, l'Arch. Stefano Suriani, il Comandante dei Carabinieri, il capitano Domenico Signa e il Comandante della Polizia Stradale, Fabio Polichetti” mentre erano “assenti per motivi istituzionali i sindaci di Vasto, Fresagrandinaria, San Giovanni Lipioni e Castelguidone”.      

Al termine dell’incontro il consigliere provinciale Carlo Moro ha ringraziato “il Prefetto di Chieti, il Dott. Armando Forgione per aver accolto e convocato con tempestività il tavolo tecnico-istituzionale per affrontare, con i sindaci del territorio, la vicenda della Trignina che presenta criticità e problematiche serie ed importanti tanto da mettere spesso a repentaglio l'incolumità pubblica”. Moro ha sottolineato “le problematiche e le richieste che i primi cittadini hanno avanzato all'Ing. dell'Anas, Enzo Di Vittorio sono state unanimi” che è stato chiesto “vengano affrontate e risolte nel brevissimo periodo e che vanno dall'implementazione dell'illuminazione soprattutto in prossimità degli svincoli, all'adeguamento ed installazione, laddove mancante, delle barriere di protezione allo scopo anche di impedire l'accesso degli animali selvatici, dalla messa in sicurezza degli accessi in entrata e in uscita degli svincoli che, soprattutto in determinati punti è particolarmente pericolosa e non più a norma con gli standard attuali, alla messa in sicurezza del piano viabile laddove ammalorato per arrivare infine ad una maggiore cartellonistica e a maggiori controlli stradali". Un’altra “richiesta avanzata e da portare a compimento nel medio e lungo periodo – ha riportato il consigliere Carlo Moro – è stata quella relativa al raddoppio della Trignina, unica soluzione per risolvere definitivamente il problema della sicurezza della Trignina e della maggiore fluidità del traffico".

“L'Ing. Di Vittorio dell'Anas, nello snocciolare i vari interventi portati a termine e in corso d'opera relative alle problematiche avanzate dai sindaci, ha confermato la disponibilità a continuare tali interventi laddove non ancora compiuti o non sufficienti” prosegue la nota del Presidente della Provincia. Sul raddoppio dell’asse viario “al fine di redigere unitariamente un progetto da presentare all'Anas che si è detta, per voce dell'Ing. Di Vittorio, ben disponibile ad ascoltare, visionare e realizzare il progetto per giungere così alla risoluzione del problema” saranno coinvolti anche i comuni molisani interessati, annuncia il consigliere Moro aggiungendo che “se necessario” saranno coinvolti i “parlamentari abruzzesi e molisani eletti affinché siano anche loro parte attiva e collaborativa nella risoluzione della problematica che non deve avere colore politico”.  

 

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