Un gradito e atteso ritorno, un successo che definirlo annunciato è dir poco. Si è riaperto il sipario dell’auditorium “Tito Molisani” di Casalbordino e per centinaia di persone è stato un po’ come tornare a casa e vedersi restituita una parte della propria vita. Interrotta dalla pandemia ma un filo rosso che non si è mai spezzato. Perché la storia della Compagnia Teatrale “Ugo Zimarino” è la storia di Casalbordino, le rappresentazioni dirette dalla magistrale regia del prof. Giovanni Tiberio sono una parte della vita e della cultura della comunità messe in scena.
“Ti vuje bene naquolle, ma si … ti rombe lu capicolle!!!” è il grande successo di quest’anno, è il tradizionale appuntamento col quale in scena vengono rappresentati vizi e virtù, tradizioni e cultura paesana. Vite familiari, raccontate in chiave comica, che fanno riflettere sui comportamenti quotidiani nelle quali si rispecchia tanta parte dello spaccato di paese. Divertimento assicurato e riscoperta di modi di dire, usanze, storie, cultura, tradizione radicati nella comunità ma che il passare dei decenni sta portando a perdere almeno in parte.
Questa la riflessione del regista prof. Giovanni Tiberio sull’importanza del teatro, sul suo valore, su quel che trasmette a tutti e ad ognuno.
“Avere oggi l’opportunità di mettere in scena “Il teatro comico dialettale”, significa poter approfittare di occasioni di vita sociale. Dico questo per tante ragioni: perché con esso si può mostrare in forma di teatro perché si può calcolare con buona approssimazione l’inizio del rinnovamento di una certa problematica relativa ai linguaggi della comunicazione sociale collegata a quella della espressività teatrale registi, artisti figurativi e coreutici a misurarci con la novità, a non interrompere mai la ricerca, lo studio, l’approfondimento dei contenuti e delle forme, senza dimenticare che poi bisognerà sapere come verificare gli esiti, preservare i risultati acquisiti e tracciare i futuri destini della nostra stessa esistenza.
Ancora una volta il teatro dialettale come parte integrante della produzione drammaturgica e commediografa nazionale, piuttosto che esprimersi nella lingua ufficiale del paese d'appartenenza, lo fa tramite l'utilizzo del dialetto locale di diffusione. L'evoluzione del teatro dialettale in paesi come l'Italia è difficilmente ricostruibile a causa dell'enorme varietà linguistica del paese: nonostante questo, è bene ricordare come il teatro dialettale venga spesso assimilato al teatro nazionale, infrangendo quindi la divisione che caratterizza il teatro nazionale come espressione del popolo tramite il proprio idioma”.