La storia di un territorio affonda in molte radici, culturali, sociali, saggezza popolare diffusa. Monumenti, piazze, chiese, opere d’arte, angoli più diversi che rapiscono lo sguardo e ogni giorno, costantemente, “parlano” a chi vuol ascoltare. Siamo alberi dalle radici profonde. I proverbi, i “modi di dire”, le espressioni dialettali non sono solo frasi buttate a casa. Sintetizzano pensieri, storie, sapienza diffusa. La sapienza di tradizioni che proseguono, che mani e menti costantemente mantengono attuali e vive.
L’infiorata in occasione del Corpus Domini è una di queste tradizioni, forte e sentita nelle nostre comunità. Espressione di devozione popolare e delle virtù, dei saperi, dell’opera di tantissime persone che donano e arricchiscono, valorizzano. “Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano” è monito che ci giunge dalla lontana India. Mani che sono espressione di lavoro, impegno, che intrecciano realizzano piccoli e grandi capolavori. “Molte mani fanno l’opera leggera” racconta la saggezza popolare. Perché molte mani insieme possono realizzare tanto, possono rendere ogni lavoro, ogni impegno, meno gravoso per ognuno e più forte, più bello. L’infiorata e l’uncinettata che ha arricchito il percorso della processione del Corpus Domini a Casalbordino, che ha valorizzato strade e angoli del paese sono stati una straordinaria dimostrazione di tutto questo. Dietro i quadri, gli oltre 2600 fiorellini utilizzati, ci sono state tante mani, molte mani che hanno realizzato un’opera mozzafiato, che commuove e parla ad ognuno di noi. E che è stato possibile apprezzare anche dall’alto, grazie al drone di Giovanni D’Amario e alle sue bellissime foto. La preghiera, la devozione, guardano al cielo, in alto, lì dove la Madonna dei Miracoli custodisce la terra dei suoi fedeli, tutto il mondo e da cui scese per rassicurare il pio Alessandro Muzio. E dall’alto le straordinarie infiorate ed uncinettate, grazie alle foto del drone, si sono potute apprezzare in tutta la loro bellezza.
Impegno e operosità che hanno animato la devozione, che hanno reso più bello il territorio casalese. E che hanno volto lo sguardo anche oltre, al mondo che Maria Santissima ha nel cuore, ai territori consacrati al suo Cuore Immacolato di fronte a guerre, pestilenze, devastazioni, distruzioni. Nella Basilica della Madonna dei Miracoli, all’arrivo della processione del Corpus Domini, i fedeli accorsi sono stati accolti anche da un mappamondo collocato sotto l’altare principale. Sul mappamondo, quasi come spade trafitte, molte bandierine collocate su vari Stati. “A te una spada trafiggerà l’anima” disse Simeone a Maria Santissima quando portarono Gesù Bambino al tempio. Spade terribili, drammatiche, devastanti, trafiggono anime e corpi, insanguinano e uccidono, ancora oggi. Ogni giorno, a tantissime latitudini del mondo. Ognuna di quelle bandierine è un conflitto, una guerra, in corso in questo momento. Il pensiero di tutti va alla martoriata Ucraina, alla guerra mondiale (Papa Francesco già anni fa ammonì che siamo nell’era di una “guerra mondiale a pezzi”) che appare ormai, sempre più, non solo pagine dei libri di storia. Ma tanti sono i drammi, gli sfruttamenti, le emarginazioni, le armi di ogni tipo ed efferatezza che stanno insanguinando la terra. Ad ottobre scorso ACLED, l’Armed Conflict Location & Event Data Project, era arrivata a calcolare nell’ultimo anno oltre 100mila conflitti che hanno ucciso oltre 150mila persone. Guerrenelmondo.it censisce, attualmente, in Africa 31 Stati e 291 organizzazioni armate, in Asia 16 Stati e 198 organizzazioni armate, in Europa 9 Stati e 85 organizzazioni armate, in Medio Oriente 7 Stati e 266 organizzazioni armate, nelle Americhe 7 Stati e 35 organizzazioni armate per un totale di 70 Stati coinvolti attualmente in conflitti e 875 organizzazioni armate attive nel mondo.