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A Cupello, la tradizione “strizza l'occhio” alla contemporaneità

Ramajette e Acqua di San Giovanni 2.0

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I giorni che vanno dal solstizio d'estate alla fine del mese di giugno sono carichi di rimandi a riti, rituali, usanze della tradizione popolare e contadina che, a dispetto di una società ormai del tutto o quasi votata al digitale, non disprezza anzi  riscopre con forza e vigore "cose di un tempo che fu". "Cose", sensazioni, racconti, emozioni che ci ri-conducono a momenti di vita agreste e bucolica che alcuni magari hanno vissuto personalmente e che altri invece conoscono perché ne hanno sentito parlare...

Ma se per il contenuto ci si appella all' “antichità”, si fa ricorso alle modalità attuali per la trasmissione di informazioni su queste pratiche riscoperte.

E dunque i social media costituiscono il canale di diffusione principale: proprio grazie a Facebook, infatti, ci è giunta notizia di due bellissime iniziative lanciate da due importanti "realtà" del Comune di Cupello: la Pro-Loco e la Biblioteca Comunale. Due realtà diverse ma unite da un stesso fil rouge, lo stesso che anima Valsinello.net e la piattaforma Città.net. Parliamo dell'amore e del legame per e con il territorio e la memoria di cui essoe le comunità che lo popolano - si fanno portavoce.

E Lu Ramajette e l’Acqua di San Giovanni possono essere considerate espressione di tale memoria.

“Dillo con un Ramajetto” è l’iniziativa lanciata un paio di giorni fa dalla Pro-Loco cupellese in collaborazione con le tre fioraie del Paese (Margherita di Simona Di Guilmi, Rose Rosse di Sabina Bellano e Fiore Verde di Sara Della Guardia) : un invito alla comunità a rispolverare un antico rituale contadino per valorizzare sentimenti di amicizia, stima, affetto in un periodo particolare come quello post lockdown caratterizzato da restrizioni e in cui, grazie ai legami di amicizia, si è potuta mantenere viva “la voglia di andare avanti”. 

Chiunque vorrà, dunque, potrà recarsi presso una delle fioraie e acquistare lu ramajette, confezionato secondo le regole e le usanze della tradizione - il mazzolino deve essere “composto di erbe e fiori di campo in numero di 9 (3 volte 3, che nella tradizione è il numero perfetto), ciascuno avente un potere curativo o magico - raffinatamente confezionato in un fazzoletto di cotone” - da portare in dono alla persona scelta come commara/compare a fiori, con cui iniziare o rinsaldare un legame che va oltre la semplice amicizia ma non è parentela. “Condividete, condividete!” è l’invito delle volontarie della Pro loco che pubblicheranno le foto che immortaleranno il momento della consegna del mazzolino, il 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni, e quello della riconsegna, come accettazione del vincolo di comparanza, il 29 giugno.

Il team della Biblioteca Comunale di Cupello e i Volontari del Servizio Civile Universale, invece, si fanno “messaggeri di tradizione” con un video pubblicato stamane sulla pagina Facebook della Biblioteca, incentrato sulla preparazione dell’Acqua di San Giovanni.

Fiori di campo, erbe aromatiche, petali di rose, acqua, un catino, la luce della Luna, la rugiada e… tutta la magia della notte tra il 23 e 24 giugno sono l’occorrente per preparare l’Acqua di San Giovanni. Ne avete mai sentito parlare o letto cose a riguardo? Noi sì e ne siamo rimasti così affascinati da voler condividere con voi, attraverso questo video, tutta l’emozione nella scoperta di un rituale antico che ognuno di noi può far ri-vivere personalmente.”: si legge nel post appena pubblicato a corredo del video.

Un modo per far conoscere e mostrare concretamente anche ai più giovani un rito la cui origine si perde quasi nella “notte dei tempi”, tempi in cui era credenza diffusa che la notte tra il 23 e il 24 giugno cadesse la “rugiada degli Dei”, leggenda nata dalla convinzione che il solstizio d’estate fosse la porta attraverso la quale gli dei facevano passare i nuovi nati sotto forma di rugiada. Nella notte, dunque, “le piante e i fiori vengono influenzati da una particolare forza e per sfruttarle al meglio si può preparare l’acqua di San Giovanni” come ci spiegano nel video e nel post pubblicato.

Guidati dalla dolcezza e dalla soavità delle musiche presenti nel video, è possibile vedere quali fiori raccogliere (“fiori di campo, erbe aromatiche, petali di rose legati alla positività, alla fertilità, alla prosperità e all’allontanamento del maligno”) e come procedere nella preparazione dell’acqua che, dopo essere lasciata esposta alla luce della Luna per tutta la notte, potrà essere filtrata e utilizzata il giorno dopo per la detersione e altresì come dono.

E allora buona notte di San Giovanni a tutti gli amanti delle tradizioni e non solo… un ottimo modo per inaugurare il periodo di vacanze e relax estivo.

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