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Quotidiani nelle aree interne con i mezzi del tpl, la risoluzione di D'Amico

Il capogruppo: "Accorciare le distanze che dividono aree metropolitane e borghi dell'entroterra attraverso il rafforzamento dei servizi"

Redazione
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È contenuta in una risoluzione l'iniziativa avanzata dal capogruppo Luciano D'Amico che si propone di far arrivare nei paesi delle aree interne abruzzesi giornali quotidiani, utilizzando i mezzi del trasporto pubblico locale. Un servizio che dovrebbe essere garantito dall'applicazione della legge regionale n. 40 del 1991, che nell'articolo 18 sancisce chiaramente che la Regione Abruzzo fa obbligo, alle aziende che gestiscono autolinee di concessione regionale, di trasportare giornali quotidiani e medicinali, questi ultimi di pesi non superiore a 5 kg.

"L'approvazione di questa risoluzione", spiega Luciano D'Amico, “contribuirebbe ad accorciare quelle distanze che dividono aree metropolitane e borghi dell'entroterra attraverso il rafforzamento dei servizi. È evidente che bisogna lavorare con più efficacia per arginare il fenomeno dello spopolamento che continua a colpire le zone interne dell'Abruzzo. Gli incentivi economici per il cambio di residenza, previsti dalla Legge 32 del dicembre 2021, non hanno prodotto i risultati sperati, come abbiamo avuto modo di constatare in occasione dell'analisi sugli effetti della norma in sede di Comitato per la legislazione e dall'audizione dei sindaci dei comuni interessati”. 

L'analisi degli effetti della norma 32, infatti, ha fatto chiaramente emergere che gli incentivi economici non sono sufficienti, e probabilmente utili, a fermare il declino demografico delle aree interne: analizzando il periodo 2017 al 2022 si registrano meno 14.093 residenti, ovvero, il -8,3% della popolazione 2017. La variazione della popolazione residente nei piccoli comuni montani legata agli incentivi, nel 2022-2026, registra un +714 residenti, ovvero un segno positivo di 0,45% della popolazione rispetto al 2021 e una stima di + 0,29% della popolazione rispetto al 2022. Appare immediatamente chiaro che l'azione posta in essere da Regione Abruzzo non riesce ad arginare l'emorragia di cittadini, soprattutto se pensiamo che la legge regionale 32/2021 ha un impatto finanziario di quasi 8 milioni di euro, dal 2022 al 2025.

A fronte di questi dati - continua D'Amico - è chiaro che per contrastare efficacemente lo spopolamento non bastano contributi economici isolati. Serve una strategia più ampia, capace di garantire servizi essenziali che rendano la vita in questi territori non solo possibile, ma anche attraente. In quest'ottica di incremento dei servizi si inserisce la proposta contenuta nella Risoluzione che ho presentato oggi in Consiglio regionale. La proposta è volta a garantire i diritti sanciti nella nostra Costituzione all'articolo 21, che individua il diritto all'informazione quale elemento fondamentale per la partecipazione attiva alla vita democratica e sociale, specialmente nelle aree più svantaggiate", conclude.

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